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Ramassin del Monviso Valle Bronda

Presidio Slow Food

 

Ramassin, dalmasin o darmasin che sia, in Piemonte molti conoscono questa piccola susina blu-violetta ma nelle altre regioni italiane è pressoché sconosciuta.

 
RamassinIl termine è dialettale e traduce il nome della varietà cosiddetta damaschina, che si rifà a sua volta alla città siriana di Damasco, località originaria di coltivazione. Le susine siriache sono colture molto rustiche, e per questo motivo sono utilizzate da sempre come piante colonizzatrici nei terreni più impervi e difficili. La coltivazione è talmente antica che non esiste alcuna documentazione specifica in merito, tranne alcune testimonianze negli archivi comunali del saluzzese. Qui, in particolare nella valle Bronda, una piccola valletta amena a pochi chilometri da Saluzzo, sono coltivati i ramassin più buoni.

 

Il microclima particolare e i terreni collinari al di sopra dei 500 metri di altitudine, straordinariamente vocati, garantiscono ogni anno un raccolto eccellente. La raccolta viene effettuata ai primi di luglio, quando i frutti – molto delicati - sono giunti a maturazione. Si fanno cadere i frutti su reti sospese che impediscono il contatto violento con il terreno. I frutti sono infatti delicatissimi e potrebbero danneggiarsi e deperire in poche ore: la raccolta si protrae affannosamente, dalle prime luci dell’alba al tramonto, per un paio di settimane. Il ramassin è unico: la sua polpa è morbida e carnosa, la buccia sottile come una pellicola. Il profumo è intenso e pervade tutti i frutteti, e il sapore è dolcissimo. Questa susina è buona fresca, ma è ottima anche essiccata, trasformata in confettura, oppure cotta e conservata per l’inverno in barattoli di vetro.

 

Il Presidio
Sulla piazza di Pagno, da sempre, si svolge il mercato del ramassin, che un tempo si misurava in “palòt”, (il palòt era una piccola pala utilizzata come strumento di misura): qui i commercianti decidono ogni estate il prezzo. Nel periodo della raccolta, dopo i primi quantitativi pagati molto bene, il prezzo crolla sotto il peso di una fortissima offerta: i frutti sono così delicati che devono essere collocati sul mercato e consumati in un paio di giorni. La legge inesorabile della domanda e dell’offerta schiaccia quindi i produttori che in pochi giorni devono vendere a basso prezzo un frutto prelibato. I ramassin finiscono sulle bancarelle dei mercati regionali, con qualche puntata in Liguria. Un consorzio di produttori ha selezionato un gruppo di ecotipi di ramassin della valle Bronda di particolare qualità e li ha reimpiantati, tentando ora una vendita più organizzata: l’obiettivo del Presidio è prolungare la vita di questo frutto proponendolo anche sotto forma di confetture, liquori e conserve tradizionali che danno ottimi risultati.

 

I produttori

 

Alida Borghino
Castellar (Cn)
Via Morra, 2
tel. +39 0175 76214
+39 349 8346099
bordeb@libero.it

Massimiliano Bosco
Pagno (Cn)
Via Chiesa, 16
tel. +39 340 4775871
info@oasidelcoltivatore.it
Ezio Cosa
Pagno (CN)
Via Roma, 20
tel. +39 0175 76109
Luigi Maero
Pagno (Cn)
Via Combafredda, 1
tel. +39 0175 76242
Bruna Mellano
Pagno (Cn)
Via Marconi, 5/a
tel. +39 0175 76183
+39 340 8645184
Dario Morello
Castellar (Cn)
Via Provinciale, 15
tel. +39 0175 276937
+39 347 4699707
info.morello@libero.it

 

 

 

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